30-10-2021
In Italia Halloween è una festa ancora un po’ bistrattata a causa dei riferimenti occulti poco affini alla simbologia cristiana e sulle sue origini ho letto diverse versioni. La più verosimile ne fa risalire l’origine alla cultura celtica che festeggiava l’inizio del nuovo anno, fatto coincidere con la fine dell’estate e l’avvento della stagione invernale caratterizzata da freddo e buio (ecco il perchè di morte e paura come temi principali). La leggenda racconta che in quella notte gli spiriti dei defunti avevano il permesso di avvicinarsi ai vivi che, per evitare spiacevoli conseguenze, vi si approcciavano con rispetto.
In questi giorni, nel documentarmi sulle origini, mi sono imbattuta in un paio di forum/gruppi che vedono Halloween e tutta la simbologia che accompagna questa notte come un elemento di disturbo per il fragile equilibrio psichico dei bambini. Esporre i più piccoli a streghe, mostri, maschere e decorazioni terrificanti influenzerebbe, secondo questa tesi, l’immaginario dei bambini offrendo loro stimoli troppo terribili da elaborare.
Quella di nascondere ai più piccoli alcuni aspetti della vita è un’abitudine tipica della nostra cultura: temi come la morte, il dolore o anche la sessualità diventano spesso tabù fino a quando non siamo più in grado di nasconderli. In realtà i bambini sanno benissimo che queste cose esistono, e quando non trovano uno spazio per affrontare quei temi in una modalità protetta e adatta a loro, costruiscono un proprio sistema di significati. Ed è proprio questa rete di significati un po’improvvisati e sicuramente non mediati dall’adulto che a volte alimenta le paure. Le paure nascoste e non raccontate diventano enormi, in un adulto e a maggior ragione in un bambino che ha strumenti un po’ meno maturi per elaborarle da solo.
Halloween rappresenta per i bambini un contesto protetto per approcciarsi alla paura e alla morte, concetti da cui solitamente vengono tenuti lontani nell’illusione di proteggerli. Concetti che però arrivano nei loro pensieri non solo tramite gli eventi della vita quotidiana ma anche attraverso le fiabe che ascoltano, animate da draghi, orchi e personaggi cattivi. Questi contenuti attirano la loro attenzione perchè sono affini alle naturali paure che sperimentano. Così come le fiabe consentono loro di conoscere ed elaborare quei personaggi dando loro un nome e una collocazione grazie al filtro dell’adulto, allo stesso modo la festa di Halloween dà loro la possibilità di sperimentarsi in un ruolo diverso che accresce la repliche orologi propria sicurezza rispetto a questi temi.
La festa di Halloween fa cadere il tabù rispetto ai mostri e alla morte, e accende una lucina (arancione) su quella gigantesca entità chiamata buio. I mostri diventano buffi, il loro volto è in silicone morbido e può essere deformato, oppure in plastica rigida pronta per essere picchiettata. I versi e i rumori sono controllati dai bambini che li possono scimmiottare o fermare a proprio piacimento. Il sangue è disegnato, e le espressioni spaventose così come le movenze aggressive sono concesse quando si riveste il ruolo di mostro, strega o fantasma. Nella notte di Halloween c’è spazio per tutto questo, e quel mondo terrificante e spaventoso può essere conosciuto, manipolato e controllato fino ad associarlo ad una gamma di emozioni positive. Il mondo dei mostri, della morte e del mistero diventa finalmente accessibile e condiviso, almeno in quella notte.
Travestirsi, in questa occasione, diventa il modo per esorcizzare la paura controllando proprio l’oggetto di quell’immaginario spaventoso: il punto di vista si ribalta e da vittima di mostri e streghe diventano loro stessi gli agenti della paura altrui, in una modalità ludica e positiva. Indossare i panni di un essere mostruoso può essere, inoltre, il modo per esprimere tutti quei comportamenti “aggressivi” e “trasgressivi” fisiologici nei bambini ma vietati dall’educazione.
Maschere spaventose, ossa, sangue e versi grotteschi hanno il potere di rielaborare tutte quelle paure che difficilmente nel resto dell’anno riescono ad avere l'attenzione condivisa da tante persone contemporaneamente.
Via libera, quindi, alle feste in maschera, ai cartoni animati a tema (sempre con supervisione) e al consueto “dolcetto o scherzetto”, lasciando che siano i bambini a scegliere in quale mostro trasformarsi, senza divieti sul tipo di maschera da scegliere (spesso ha un significato specifico per quel bambino). Unico avvertimento: attenzione alle carie!
Se vuoi approfondire il tema della paura dei mostri dai un'occhiata a questo video.